LA STORIA DEL POPOLAMENTO

  • Oratorio della Beata Vergine di Capramozza, San Lorenzo in Collina
  • Palazzo Montevecchio Isolani, San Martino in Casola
  • Chiesa di San Lorenzo in Collina
  • Chiesa di San Martino in Casola
  • Casa torre, Montepastore
  • Il Paleotto, Monte San Giovanni
  • Oratorio della Beata Vergine di Capramozza, San Lorenzo in Collina
  • Palazzo Montevecchio Isolani, San Martino in Casola
  • Chiesa di San Lorenzo in Collina
  • Chiesa di San Martino in Casola
  • Casa torre, Montepastore
  • Il Paleotto, Monte San Giovanni

Il territorio di Monte San Pietro è posto in quella zona che tra il VII e il IX secolo fu di confine tra Langobardìa (terre soggette ai Longobardi) e Romanìa (terre soggette ai Romani con capitale Ravenna).

Sono terre contese per secoli fra Modena e Bologna e furono spesso teatro di scorrerie, assedi e distruzioni: nella guerra contro Modena del 1249 Bologna richiamò uomini da tutte le località della Valle del Lavino e così accadde anche nel 1325, nella guerra che portò alla disastrosa disfatta dei bolognesi a Zappolino. Solo il definitivo affermarsi del dominio papale, verso la metà del XVI secolo sottrasse la valle ad uno stato di continua belligeranza.

Delle quattordici località storiche che fanno parte del Comune di Monte San Pietro, ben sei sono state sede di rocche, castelli o fortificazioni fra il XII e il XIV secolo: Lamola, Mongiorgio, Montemaggiore, Montepastore, Monte Severo, San Lorenzo in Collina. Di queste antiche fortificazioni solo il castello di Mongiorgio è ancora ben riconoscibile, per quanto in precarie condizioni; del castello di Montepastore è rimasta solamente una torre, mentre i ruderi della Rocca di Bonacciara, situati tra San Chierlo e Monte Severo, sono alla base di una Via Crucis che viene percorsa tutti gli anni il giorno del Venerdì Santo.

Le costruzioni fortificate e le case-torri, documentate a partire dall'XI secolo, vennero utilizzate dapprima in funzione difensiva e in seguito anche abitativa fino al termine del XV secolo.

La popolazione era costituita in larga parte da piccoli coltivatori, che possedevano la casa in cui abitavano e la quantità di terra necessaria al sostentamento della propria famiglia.

A partire dal XVI secolo, con l'affermarsi della proprietà mezzadrile di origine cittadina, si crearono lungo la valle grandi proprietà terriere, che alla fine del XVIII secolo nelle località di Pradalbino, San Martino in Casola, San Lorenzo in Collina arrivarono a coprire fino all'80% del territorio, creando un paesaggio di case sparse che rimase in larga parte inalterato fino al termine della Seconda Guerra Mondiale.

 

Al centro di queste grandi proprietà terriere erano le ville padronali, in parte modificazioni o rimaneggiamenti di precedenti edifici medioevali: "Il Paleotto" di Monte San Giovanni, la "Ca' Ghedini" sulla strada di Amola,  il "Palazzo Biancani" di Montemaggiore, la "Ca' dei Secchi" di Montepastore, la "Villa Rovere" di San Chierlo, la "Ca' dei Cattani" di Monte Severo, Villa Dondini, ora Sassoli, la Borra di proprietà dei Beccadelli a Pradalbino, il Palazzo Casali-Isolani, ora Cavazza, a Montevecchio, fra San Lorenzo e San Martino.

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