POPOLAZIONE E CHIESE

  • Litografia di Enrico Corty, 1851 Immagine da "Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna"
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  • Parrocchia di San Martino in Casola
  • Parrocchia di Santa Maria Assunta di Amola di montagna
  • Parrocchia di Santa Maria Assunta di Pradalbino
  • San Cristoforo di Monte Maggiore
  • Ss. Sigismondo e Pietro di Mongiorgio
  • Parrocchia di Monte San Giovanni
  • Parrocchia di San Biagio di Sanchierlo
  • Parrocchia di San Giovanni Battista di Monte San Pietro
  • Parrocchia di San Lorenzo in Collina

Gli insediamenti storici lungo la Valle del Lavino e sulle colline circostanti mostrano una notevole continuità nella localizzazione e nel mantenimento dei toponimi attraverso i secoli: nel 1223 il Comune di Bologna registra gli abitati di Montemaiore e Monzorzi assegnandoli alla competenza dei quartieri di Porta Nova e Porta Stiera, e gli abitati di Sanctus Ylarius (San Chierlo), Monseverus, Montepasturi, Mons san Johannis, Olzani, Monsanpietro, Sanctus Fabianus, Plebs Sancti Laurentii, Prodalbinum, Castrum Laurencii, Sanctus Martinus in Casula e Lammola afferenti al quartiere di San Procolo.

Ritroviamo le medesime località, con l'eccezione di San Martino in Casola e di Sanctus Fabianus, nella descrizione della città di Bologna e del suo contado che il Cardinale Anglico fece redigere nel 1371. Ai due estremi della densità di popolazione si situavano l'abitato di San Lorenzo in Collina, con 70 fuochi, e quello di Montepastore, con 9 fuochi. Ogni fuoco corrispondeva a una famiglia.

Lo stato attuale degli studi non consente di tracciare una storia organica del popolamento della valle, ma nell'anno 1600 la comunità più abitata era quella di Amola con 299 anime, seguita da San Lorenzo in Collina, che ne contava 256, e da San Martino in Casola, con 253 anime.

Nel 1781 l'abate Serfino Calindri assegnava 455 abitanti alla località di Monte San Giovanni e 400 abitanti ad Amola. Gavignano, località ripopolata dagli abitanti della distrutta Riva Maglaria, ne contava solamente 88.

Abitavano quindi sul territorio che di lì a trent'anni sarebbe diventato Comune di Monte San Pietro 2.800 persone circa.

Il conteggio della popolazione veniva effettuato sulla base dei registri parrocchiali, in particolare dello Stato delle anime, aggiornato ogni anno dal Parroco in occasione delle benedizioni pasquali.

Il numero delle Chiese parrocchiali sul territorio di Monte San Pietro rimane stabile nei secoli: sono 14 nel 1600 e altrettante nel 1972. A partire dalla fine degli anni '70 del Novecento, per effetto dei profondi mutamenti socio-economici e demografici della valle, tale numero verrà drasticamente ridotto.

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