IL COMUNE DI MONTE SAN PIETRO

  • La Valle del Lavino come appare nella Galleria delle Carte geografiche del Vaticano, 1581
  • La Valle del Lavino nell' "Italia" di Giovanni Antonio Magini, Bologna, 1620
  • In verde i confini del Comune di Monte San Pietro nel 1810, in rosso i confini delle tre municipalità accorpate (elaborazione sulla Pianta del Dipartimento del Reno di Giuseppe Cantoni, Bologna, 1811)
  • La strada del Lavino nel 1870 (Archivio della Provincia di Bologna)
  • Il Comune di Monte San Pietro (Comunità montana Valle del Samoggia, 1996)
  • La Valle del Lavino in una carta di Joan Blaeu, 1665
  • La Valle del Lavino come appare nella Galleria delle Carte geografiche del Vaticano, 1581
  • La Valle del Lavino nell'
  • In verde i confini del Comune di Monte San Pietro nel 1810, in rosso i confini delle tre municipalità accorpate
  • La strada del Lavino nel 1870 (Archivio della Provincia di Bologna)
  • Il Comune di Monte San Pietro (Comunità montana Valle del Samoggia, 1996)
  • La Valle del Lavino in una carta di Joan Blaeu, 1665

Il Comune di Monte San Pietro venne ufficialmente costituito il 10 aprile 1810.

Per diventare ufficialmente comune una località o un gruppo di località dovevano contare almeno 3.000 abitanti e distare non più di un giorno di cammino dalla sede del governo centrale.

Nel caso di Monte San Pietro si tentarono diverse aggregazioni: nel 1805 erano state costituite le Municipalità di Pradalbino con San Martino in Casola, Monte Maggiore e Oliveto, di Amola di Montagna con San Lorenzo in Collina e Ozzano dell'Amola, di Monte San Pietro con Monte San Giovanni, Mongiorgio, San Chierlo e Merlano, raggruppando località della Valle del Lavino con altre della Valle del Samoggia.

Nel 1810 si giunse alla sistemazione definitiva, che comprendeva Monte San Pietro, Amola, Ozzano dell'Amola, Pradalbino, Monte Maggiore, San Lorenzo in Collina, San Martino in Casola, San Chierlo, Monte San Giovanni, Mongiorgio e Gavignano, ricalcando il confine delle parrocchie esistenti, tutte, tranne San Chierlo, in sponda sinistra del Lavino.

Restarono esclusi dalla confinazione del 1810 i territori di Gavignano, Ronca, Monte Severo e Montepastore, che vennero assegnati al Comune di Savigno: furono aggregati al Comune di Monte San Pietro nel 1910, con un contrastatissimo provvedimento richiesto dagli abitanti delle quattro frazioni stesse a motivo soprattutto dei pessimi, se non inesistenti, collegamenti stradali con il loro comune capoluogo.

I collegamenti fra le diverse località erano assicurati, fino alla fine del XVIII secolo, da sentieri di costa e di crinale che raramente si avvicinavano al fondovalle. Fu solo con l'inizio della dominazione napoleonica (1797) che vennero avviati i progetti per la costruzione delle attuali vie Landa e Lavino, costruzione conclusasi per la via Landa intorno agli ultimi anni dell'800 e per la via Lavino (da Ponterivabella fino a Montepastore) nel 1933.

Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale il territorio era attraversato da quasi 100 chilometri di strade comunali, in gran parte poco più che sentieri, la cui larghezza andava dai 2 ai 5 metri.

Fu lungo queste strade che tra il 1943 e il 1945 si mossero i partigiani della 63° brigata Bolero, trovando rifugio e basi d'appoggio nella fitta rete di case poderali che punteggiavano il territorio.

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